Successioni: affidarsi ad un geometra è fondamentale.

Ripensando all’ultima Successione fatta e presentata per cliente/amico ho considerato l’importanza di ribadire alcuni concetti fondamentali alla comprensione del titolo.

Spesso le persone più attente al risparmio o più capaci nel “faidate” pensano che affidarsi ad un CAF raccogliendo un po’ documenti utili è la soluzione più rapida, economica ed efficace.

Ma partiamo dall’ABC…

Chi deve presentare la dichiarazione di successione

Devono presentare la dichiarazione di successione:

  • gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari (purché non vi abbiano espressamente rinunciato o – non essendo nel possesso dei beni ereditari – chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione) o i loro rappresentanti legali
  • i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari
  • gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta
  • gli amministratori dell’eredità
  • i curatori delle eredità giacenti
  • gli esecutori testamentari
  • trustee.

Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione è sufficiente presentarne una sola.

Contribuenti esonerati
 Non c’è obbligo di dichiarazione se ricorrono contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto
  • ha un valore non superiore a 100.000 euro
  • non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Queste condizioni possono venire a mancare per effetto di sopravvenienze ereditarie.

Come presentare la dichiarazione

La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente.

La dichiarazione di successione e domanda di volture catastali deve essere presentata esclusivamente online, tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, ai quali si accede con un’utenza SPID o Fisconline/Entratel.
L’Agenzia mette a disposizione il software Dichiarazione di successione e domanda di volture catastali per la compilazione e l’invio della dichiarazione. La prova della presentazione è data dalla ricevuta trasmessa, sempre per via telematica, dall’Agenzia stessa (2° ricevuta).

La dichiarazione può essere presentata anche tramite un intermediario abilitato (per esempio, professionisti o CAF) o direttamente dal contribuente presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

Per il rilascio di copie conformi della dichiarazione regolarmente presentata che, per esempio, potrebbero essere richieste dalle banche per svincolare conti correnti oppure titoli, è possibile recarsi in qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia, avendo cura di munirsi di contrassegni telematici (ex marca da bollo).

Allora perchè non far da sè o non rivolgersi ad un CAF?

Il Catasto è un mondo ed ha subito nel corso degli anni un’evoluzione (ed una rivoluzione) straordinaria. Questa evoluzione si è però spesso scontrata con la riduzione del personale impiegato, con la ristrettezza dei mezzi tecnici a disposizione, con la necessità di digitalizzare lo “storico” ed impostare il nuovo. Il Catasto ha perso, nel corso degli anni, la funzione originaria di “controllo del territorio”, di censimento delle proprietà, allontanandosi definitivamente, a mio parere, dall’obiettivo di essere “probante”. Il catasto è ormai una mera base di fiscale su cui calcolare le più disparate tassazioni. Vero è che con le attuali strumentazioni topografiche alcuni dettagli grafici tipici di rappresentazione cartografiche di un tempo (veri e propri quadri d’autore) hanno perso senso e significato. Ma la facilità con cui oggi un operatore (dipendente dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio Territorio) trasla graficamente un confine pur di far quadrare i numeri di una superficie è sconcertante. La sacralità dell’apposizione di un “termine lapideo”, i confini naturali, le rettifiche di confine sembrano parole e pratiche di altri tempi.

Oggi ciò che conta è la rendita catastale, la planimetria ed il classamento degli immobili (da cui deriva la rendita), la ditta intestataria ed il censuario.

Cosa a che fare un CAF con tutto questo? Nulla!

Torniamo alla premessa…

L’amico, doveva presentare una Dichiarazione di Successione abbastanza semplice, ed aveva portato le visure catastali al CAF per farsi redigere e presentare telematicamente la pratica.

Ad un prezzo modico il CAF gli avrebbe portato in successione dei terreni che risultavano ancora a lui intestati ma espropriati dal comune oltre 20 anni fa, una quota di proprietà di un immobile errata perchè la precedente successione non risultava correttamente volturata ed un immobile censito ad un indirizzo ed un piano sbagliati.

Perchè il CAF dovrebbe porsi tutti questi problemi tecnici e soprattutto che competenze può avere il CAF per capire le possibili incongruenze insite in una banale visura catastale? Perchè un CAF dovrebbe richiedere al cliente anche i “titoli di provenienza” degli immobili?

Quale sarebbe il costo di una Dichiarazione di Successione al CAF che preveda anche questi tipi di controlli? Quali costi andrebbero aggiunti alla pratica per l’analisi di questi documenti ed il riallineamento presso il Catasto di tutte le incongruenze rilevate? Di quali altre figure professionali dovrebbe dotarsi un CAF?